Descrizione
La carota (Daucus carota) è uno degli ortaggi più apprezzati e comuni in tutto il mondo. È detta anche “ortaggio dell’abbronzatura”. Oltre a donare colore alle pietanze ha molte proprietà nutritive. La carota è coltivata per la sua radice di colore bianco nelle varietà da foraggio ed arancio nelle varietà da ortaggio. Ne esistono molte e diverse cultivar che sono coltivate in tutte le aree temperate del globo. Le carote si distinguono secondo il colore e la forma della radice. Dal punto di vista orticolo le varietà più importanti sono quelle rosse (che producono radici di colore rosso o arancio); per quanto riguarda la forma, vengono suddivise in corte, mezzane e lunghe. Altro carattere molto importante è l’epoca di maturazione, in base alla quale le varietà si distinguono in precoci, medie o tardive. Tra le diverse varietà, troviamo la Carota di Polignano (BA), detta anche “carota giallo-viola di Polignano”. La sua coltivazione è effettuata in un’area piuttosto ristretta, compresa fra 10 e 20 ettari, in prossimità di Polignano a Mare (BA), principalmente nella frazione di San Vito. Ha ottenuto il riconoscimento dei Presìdi Slow Food. Importante è anche la Carota giallo–viola di Tiggiano (LE), detta “Pastanaca ti santu pati”, in onore a Sant’Ippazio, il Santo Patrono di Tiggiano. Quest’ultima è inclusa nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali pugliesi (PAT). A differenza della carota di Polignano, la colorazione della carota di Tiggiano può essere bianco-giallastro ma è sempre screziata, in misura più o meno maggiore, di violetto. E’ utilissima a rinforzare la vista, portando sollievo a chi soffre di arrossamento degli occhi frequente, così come a prevenire l’invecchiamento della pelle e favorire l’insorgere del latte nelle donna che hanno partorito. E’ tonificante, purificante, remineralizzante, diuretica, regolarizza le funzioni intestinali, calma il colon irritabile, stimola il fegato e la cistifellea, è raccomandata in casi di insufficienza epatica e arricchisce il latte materno grazie al suo contenuto di sali minerali e vitamine (Sodio, Calcio, Magnesio, Potassio, Vitamina A, vitamina B e vitamina C). Il betacarotene, insieme all’alfa carotene e alla luteina sono i responsabili del colore arancio delle carote e maggiore è l’intensità di questo colore, maggiore è la presenza di questi elementi. Meglio non esagerare in caso di diabete.
In Cucina: è l’ingrediente, con sedano e cipolla, del soffritto. Il consumo migliore che si può fare di una carota è la centrifuga, ma anche a crudo: cuocere o bollire le carote fa perdere parte degli elementi utili contenuti in esse, anche se rende più biodisponibile il betacarotene. I carotenoidi sono sostanze solubili nei grassi e quindi per aumentarne la biodisponibilità e l’assorbimento durante il pasto da parte del corpo è consigliabile mangiare carote con olio extravergine d’oliva.
Curiosità: in origine i colori prevalenti della carota erano quelli della varietà violacea o quelli tendenti al grigio, ancora propri delle varietà tradizionali ormai in forte disuso nelle coltivazioni. Solo alla fine del secolo XVII, in Olanda, per rendere onore alla dinastia degli Orange, che avevano guidato il paese nella guerra di indipendenza contro il potere spagnolo, alcuni coltivatori iniziarono a selezionare con cura le sementi per dare all’ortaggio il caratteristico colore arancione che vediamo ancora adesso. La scelta politica degli agricoltori olandesi fu, da quel momento in poi, apprezzata da tutta Europa, dato che il nuovo colore era molto più gradevole alla vista e si caratterizzava per un gusto più dolce e delicato rispetto alla versione originaria.