Descrizione
Questo ortaggio risale al periodo delle città stato e per questo nello stesso Salento esistono diversi termini dialettali a seconda delle zone, indicato come cucummarazzu, menunceddhre, barrattiere, pupuneddhre, o spureddhre. Trattasi di un ortaggio della stessa famiglia dei cocomeri, Cucumis melo L., che si raccoglie immaturo. La polpa è dapprima croccante, poi, man mano che il frutto matura, diventa sempre più soffice, sapida e profumata, mentre il colore, all’inizio è verde di varia tonalità e tende al rosato nei frutti più maturi. E’ gradito dai consumatori per l’assenza del sapore amaro, l’elevato contenuto di acqua, il basso contenuto di zuccheri, la sensazione di freschezza e per la buona digeribilità, sicuramente migliore del cetriolo. E’ ricco di vitamine (A e C), sali minerali (potassio, sodio, calcio e fosforo). Ha proprietà rinfrescanti e coadiuvanti i processi digestivi (ma è sconsigliato a chi soffre di dispepsie e di disturbi enterici). Possiede un’azione lassativa. Tra le varietà troviamo il Carosello Leccese, di forma allungata con una leggera peluria, il colore può variare dal verde scuro al verde chiaro, più scuro delle 10-12 linee meridiane in cui è segmentato, il peso varia fra i 50 e 300 g. Il Carosello di Fasano di forma ovale, con buccia di colore verde scuro o chiaro glabra e di peso variabile fra i 200 e 600 g. e il Carosello mezzo lungo di Polignano, allungato con buccia di colore verde chiaro, con una leggera peluria, il cui peso varia fra i 100 e 300 g.
In Cucina: si mangia per lo più crudo, a fine pasti, senza condimento oppure ad insalata.
Curiosità: in alcune regioni è considerato un eccitante, in altre è addirittura ritenuto controproducente ai rapporti sessuali.
